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PROGETTO “CASA DEL VOLONTARIO”

CAMPI DI LAVORO ESTIVO 2023

Finalmente quest’estate l’Associazione ha potuto riprendere la sua lunga tradizione di offrire un aiuto diretto in Tanzania, interrotta dopo il campo del 2019, anno in cui con un gruppo di 28 volontari a Dodoma avevamo contribuito,  in poco meno di un mese, a completare due abitazioni con otto mini-appartamenti, destinati ai giovani del Villaggio.

La violenza e lunga durata dell’epidemia del Covid ha impedito per ragioni sanitarie a partire dal 2020 la nostra presenza in Tanzania; una prima visita, pur breve ma significativa, di un nostro gruppo, guidato da Don Faustino Pari, Presidente onorario dell’Associazione, ha avuto luogo lo scorso anno in agosto per partecipare alla celebrazione del 20° di fondazione e di vita del Villaggio. Tuttavia non è certo venuto meno in questi anni il sostegno morale ed economico da parte dell’Associazione verso il Villaggio. 

Grazie alla generosità dei tanti Benefattori che sostengono le nostre attività e all’opera dei volontari è continuato l’invio di materiale, tramite container, e di contributi economici in relazione ai bisogni e alle richieste pervenute. Riteniamo comunque centrale e fondamentale operare da volontari sul luogo: l’esperienza ci pone più immediatamente a contatto e a conoscenza della reale situazione e la possibilità di offrire servizi specifici non sempre possibili da reperire in loco; offre inoltre a tutti i numerosi volontari la possibilità di comprendere quale sia il significato e lo spirito che anima il Villaggio. Le parole, i racconti che descrivono la realtà e la vita in Africa e nel Villaggio sono utili, ma vivere nel Villaggio, vivere a Dodoma, sia pure per periodi non lunghi, offre riflessioni e prospettive ben più profonde e significative.  

La preparazione

La scorsa primavera, superata l’emergenza Covid, è immediatamente ripartito il progetto di realizzare un campo estivo per il Villaggio riscontrando quasi immediatamente la disponibilità di una ventina di volontari disposti ad offrire gratuitamente il lavoro, utilizzando, per la maggior parte di loro, la pausa estiva delle ferie. 

E’ stata cosi posta in movimento da marzo la complessa macchina organizzativa (invio dei materiali via container, revisione dei passaporti, prenotazione dei voli aerei, profilassi della malaria e di altre malattie…).

Un passo importante è stato l’invio via mare del materiale e degli strumenti indispensabili per l’attività. Raggruppato l’occorrente in un magazzino messo a disposizione  da una ditta bagnolese, il tutto è stato caricato in un container giunto dal porto di Livorno, porto dal quale è stato poi imbarcato per giungere dopo una navigazione di circa tre settimane al porto tanzaniano di Dar Es Salaam e da qui trasportato a mezzo di camion al Villaggio.

22 luglio, Malpensa. 

Siamo in quindici volontari a salire sull’aereo che nell’arco di 12 ore, con scalo a Gedda, ci porta a Dar Es Salaam, in Tanzania: non sono mancati gli ultimi inevitabili imprevisti (fra cui la poderosa bufera di vento del 21 luglio) che hanno impedito la partenza ad alcune persone, ma il gruppo è ancora numeroso e ben assortito: fra di loro una decina ha già operato al Villaggio, mentre cinque sono i “nuovi”.

23 Luglio, Villaggio della Speranza

Al mattino, alle 7.30, ci troviamo tutti alla celebrazione della S. Messa di inizio attività. Le parole di Don Severino durante l’omelia mettono in luce il significato della nostra presenza, ma ognuno di noi, dopo il lungo viaggio nella savana africana e la visione dell’attività del Villaggio, lo ha già intuito.

Dopo la breve sosta per la colazione, come concordato, ci si avvia alle attività: un gruppetto opera presso l’officina meccanica, un secondo lavora al Campanile, un terzo cura la parte logistica e il gruppo più numeroso avvia l’opera di sistemazione della nostra casa: è necessaria una robusta opera di manutenzione (l’edificio ha più di 10 anni) per renderlo idoneo ad ospitare nei prossimi mesi una struttura di accoglienza a supporto e sostegno economico delle attività del Villaggio.

28 luglio, Polo scolastico del Villaggio

Breve pausa dei lavori che proseguono spediti con il fattivo contributo di tutti. Ad inizio giornata, alle 7.30, ci rechiamo presso l’attiguo polo scolastico per assistere all’inizio delle lezioni. Funzionano 4 sezioni di scuola dell’Infanzia, 10 classi di scuola elementare e una decina di scuola superiore. Assistere all’alzabandiera, ai canti di tutti questi ragazzi ordinati per classe e in divisa ci emoziona, lasciandoci senza parole. Facciamo tappa presso il recinto del cantiere finalizzato alla realizzazione dei laboratori della scuola superiore. Il progetto, la cui prima pietra è stata posata lo scorso, vede l’impegno della nostra Associazione per la futura spesa riguardante la copertura dei tetti, fondamentale è comunque l’esito della richiesta di finanziamento inoltrata alla CEI.  La visita si completa presso la scuola superiore con la visita alla Biblioteca, un autentico gioiello, frutto di un nostro intervento nel 2012. La grande struttura continua a costituire uno dei centri più frequentati per l’attività scolastica e mostra di essere ben tenuta. Completata la visita a metà mattina si riprende l’attività: il clima di collaborazione e l’impegno di tutti i volontari sono ottimi. 

La tinteggiatura del Campanile è stata completata, le vaste pareti esterne della nostra casa sono già in buona parte riviste negli intonaci, stuccate e ripitturate. Con un mezzo meccanico un nostro volontario sta realizzando uno scavo lungo tutto il perimetro del Villaggio per inserire una tubazione che consenta la continuità di erogazione dell’impian-to idraulico. Nell’officina si lavora ad assemblare nuove travi in ferro.

30 luglio, Manyoni

Domenica: con Don Vincenzo, sul pulmino del Villaggio, ci dirigiamo verso Manyoni, città con una parrocchia cattolica che dal 1990 al 2000 abbiamo aiutato nella realizzazione di alcune importanti strutture. Dopo un viaggio di un centinaio di chilometri assistiamo alla S. Messa: la Chiesa è occupata da un foltissimo gruppo di bambini dalla più tenera età (due/tre anni) fino all’adolescenza, guidati e diretti da loro coetanei; ad esclusione del celebrante, Don Vincenzo, non ci sono adulti. Tutti i ragazzi e ragazze attentamente seguono le preghiere, ascoltano le letture, cantano e ballano lasciandoci stupiti per l’ordine e la viva partecipazione.

A fine Messa facciamo visita alle strutture parrocchiali realizzate dall’Associazione: la grande Maktaba (oratorio), il Dispensario, la Scuola professionale: strutture vive, ben tenute, punto di riferimento per la vita parrocchiale. Il grande lavoro condotto e coordinato in quel decennio dal nostro Presidente Gigi Marini con il supporto di centinaia di volontari conferma il suo valore per la crescita della locale comunità.

1 agosto, Villaggio della Speranza

Le pareti esterne della Casa sono completate, da sabato è partito il lavoro per la sistemazione della parte interna: rinfrescato l’atrio, la cantina, la grande sala da pranzo. 

Completato il lavoro di scavo si opera per migliorare la rete idrica del Villaggio: il servizio infatti è soggetto a interruzioni, come abbiamo purtroppo verificato il giorno precedente. Tornati al Villaggio da Manyoni si è presentata una sgradita sorpresa: non solo dall’acquedotto della città non giungeva più acqua potabile (il servizio del resto opera sempre a singhiozzo), ma si era bloccata anche la pompa che dal pozzo interno eroga acqua a tutto il Villaggio. Le competenze dei nostri elettricisti e idraulici sono state messe alla prova: estratta la pompa dal pozzo profondo 40 metri si è sostituita rivedendo i collegamenti elettrici, procedendo infine al riposizionamento della nuova. L’acqua è tornata a scorrere nel Villaggio fra il sollievo di tutti i presenti, ma è necessario operare per prevenire tali eventi inserendo nuove sonde di controllo sui serbatoi idrici.

11 agosto, Dodoma

Luciano, il nostro muratore, non conosce soste; prima è intervenuto nella sistemazione della parte idraulica dei bagni, ora ha completato la manutenzione delle murature della cinta di confine; in quest’opera è aiutato da tre volontarie del gruppo di Impruneta giunte nei giorni scorsi. Sono proseguiti intensamente i lavori per l’interno della Casa e ora si è giunti al termine: tutte le stanze sono state stuccate, ripitturate e pulite. Anche in officina i lavori sono stati completati realizzando le strutture in ferro.

E’ il momento del rientro. Da Dodoma a Dar Es Salaam, poi il lungo balzo fino a Milano Malpensa. Il pensiero che ci accompagna durante il volo corre ai ragazzi, alle Suore, al “miracolo” dell’accoglienza che caratterizza il Villaggio. Non importa cosa abbiamo fatto, ma quanto ci ha arricchito questa esperienza: per questo diventa…  normale, anzi quasi obbligatorio, il pensare alla prossima estate, al 2024!

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